Anche quest'anno come Associazione CAAP proponiamo come idea per il Natale i cesti solidali. Nella nostra bottega presso il Centro Parrocchiale di Zanè si possono trovare tanti prodotti buoni con cui preparare un buon e bel regalo per i nostri cari. I prodotti al suo interno sono buoni proprio per tutti: buoni per chi li mangia, buoni per chi li produce e buoni per l’ambiente. È su questi principi infatti che si basa la produzione di tutti i nostri prodotti: la sostenibilità, la solidarietà e l’equità.

La nostra proposta per un Natale di solidarietà

Il Panettoncino con gocce di cioccolato e uvetta: la granella di anacardi che lo riveste viene prodotta in India, dove Elements, associazione che cura l'accesso al mercato dei prodotti equosolidali, si occupa di aiutare i piccoli produttori dei villaggi indiani a coltivare e vendere i loro prodotti in modo sostenibile ed ecologico, e si pone come scopo la conservazione e la valorizzazione delle risorse locali. La carta del panettoncino invece viene prodotta in Bangladesh, dove l’associazione Prokritee si occupa di stare al fianco delle donne nel loro percorso di emancipazione, garantendo loro un lavoro sicuro per costruire un futuro per sé e le loro famiglie. La carta del packaging viene prodotta in modo sostenibile, utilizzando materiali naturali, biodegradabili e reperibili sul territorio locale.

Il caffè manifesto: “Esiste un caffè che non è amaro per chi lavora?” La risposta è sì. Questo caffè di qualità 100% arabica viene coltivato in filiere che preservano la biodiversità e rispettano i lavoratori delle comunità, come nel caso della cooperativa Tzeltal Tzotzil, grazie alla quale i contadini delle tribù indigene Tzeltal e Tzotzil possono continuare a vivere nelle loro terre nel nord del Chiapas, secondo le loro tradizioni e con una giusta remunerazione. I chicchi di caffè sono racchiusi in un packaging rispettoso dell’ambiente, che non contiene alluminio.

Lo zucchero “Moscobado”: Prodotto nelle Filippine dall'associazione PTFC, che nel corso del tempo ha creato una reale emancipazione dei contadini che lavorano in questa produzione, grazie ad un importante percorso di formazione.

Tè all'arancia e spezie: questo tè viene prodotto in India da alcune associazioni di produttori locali, come PTWWC, secondo principi di sostenibilità sociale e ambientale.

Il cacao: ricavato dalle preziose fave raccolte, fermentate, essiccate e spremute dal gruppo Conacado, che riveste un ruolo centrale nella filiera del cacao biologico e migliora le condizioni di vita e di lavoro dei contadini della Repubblica Dominicana.

Cioccolato “Mascao”: cioccolato biologico, prodotto con zucchero Mascobado delle Filippine e cacao dell'associazione Acopagro, che coinvolge oltre 2000 famiglie peruviane, offrendo loro un'alternativa alla coca e sviluppando un'agricoltura ecosostenibile.

Come si può vedere, ogni prodotto racchiude in sé una storia di solidarietà, sostenibilità e rispetto dell'ambiente che ci rende orgogliosi della nostra proposta e collaborazione con queste realtà.

Come realizzare i cesti solidali

Ovviamente ogni cliente può personalizzare il proprio cesto come meglio desidera: dal cacao al caffè, dall'olio alla pasta, fino ai prodotti di artigianato e di cosmesi.
Nel nostro negozio ci sono prodotti per tutti i gusti: potrai così regalare un Natale più dolce e più vero non solo ai tuoi cari, ma anche a tutti i lavoratori che hanno contribuito a crearlo.
Quest'anno scegli come regalo di Natale un cesto pieno di bontà!

Buon Natale di solidarietà!

Cesto di Natale 2020 CAAP

CAAP, associazione nata nel 1989, è un’associazione di volontariato che ha lo scopo di dare un aiuto concreto ai giovani del Sud del Mondo che si trovano in situazioni di difficoltà attraverso le adozioni a distanza.
Sono ormai molti anni che parliamo e proponiamo le nostre Adozioni, eppure lunedì 2 novembre una signora ci ha stupito per la motivazione che ci ha dato scegliendo di aderire ad uno dei nostri Progetti.

Quali sono le motivazioni che spingono ad adottare bambini a distanza?

Dopo le consuete domande, anche relative all'effettiva trasparenza sulla gestione dei soldi e il loro arrivo a destinazione a favore dei bambini, a cui fieramente abbiamo risposto che tutto andrà a beneficio dei bambini e che noi come Associazione non tratteniamo nulla, lei ci racconta perché aveva scelto di aderire alle nostre Adozioni a distanza:

“Ho una figlia ed ogni giorno sentiamo sui canali televisivi, sui social e anche tra ragazzi a scuola, affermazioni contro la povera gente che lascia la sua terra, cultura e famiglia per arrivare da noi in questi viaggi della speranza, non lo troviamo giusto e allora per dare un esempio diverso abbiamo deciso come famiglia di aderire all'Adozione.
In questa scelta ci ha aiutato molto il sentirvi parlare in chiesa della vostra associazione dopo la messa domenica scorsa e vi ringrazio per questa opportunità.”

L’Adozione a Distanza di un bambino povero come mezzo per contrastare la superficialità che molte volte ci circonda e per preservare quei principi umani di solidarietà, per molte persone validi ancora oggi.

Bello! Ammetto che sono stato doppiamente felice.

Madrina: Monica Zanrosso

Come aderire ai nostri progetti di adozione a distanza


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    DOVEVO PROPRIO DIRTELO

    L'Associazione CAAP da oltre 20 anni si occupa di adozioni a distanza per dare un futuro migliore a bambini e ragazzi del Sud del Mondo. Ma cosa succede ai quei ragazzi quando raggiungono un'età in cui non fanno più parte dei nostri progetti? Una domanda che in molti giustamente ci pongono. Oggi Luciano, uno dei soci fondatori della nostra associazione, ci racconta l'esperienza vissuta da una coppia che si è affidata a CAAP per adottare a distanza.

    La testimonianza di Maruja – Settembre 2020

    Era appena passato mezzogiorno quando il cellulare di Luciano ha suonato: era una Madrina che conosce personalmente. Vista la voce un po' agitata, il primo pensiero che ha fatto è stato quello di un'altra persona che per motivi famigliari, dovuti alla situazione economica che stiamo vivendo, volesse disdire l'Adozione.

    “Luciano devo proprio dirtelo, questa notte mi è capitata una cosa bellissima e inaspettata.
    Ti ricordi la prima bambina che più di venti anni fa come famiglia abbiamo adottato a distanza in Perù? È riuscita a rintracciarmi via Facebook! Io subito ho fatto fatica a capire chi fosse, non riuscivo a capire, ma poi ripetendomi il nome, tutto è diventato chiaro e l'emozione ha preso il sopravvento.
    Era molto felice di sentirmi: mi ha raccontato che ora vive a Lima, è sposata e ha due figlie; il marito lavora e anche lei contribuisce al reddito famigliare facendo lavori di cucito, con la macchina da cucire che siamo riusciti a regalarle quando ha finito gli anni della scuola.
    Tra tutte le cose che mi ha raccontato, mi ha detto che conserva ancora intatte tutte le letterine che le ho spedito negli anni. Eravamo molto emozionate tutte e due, abbiamo chiacchierato un po' e, prima di salutarmi, piangendo mi ha detto una cosa che non mi ha fatto più dormire quella notte: “Grazie per avermi aiutata a cambiare la mia vita”.
    Luciano, io e mio marito, non ci sono neanche resi conto in questi anni di cambiare la vita a qualcuno con così poco, grazie a voi abbiamo vissuto un'esperienza bellissima, e dovevamo proprio dirtelo.
    Grazie anche per aver insistito perché scrivessimo le letterine, ora capiamo la loro importanza”.

    Sentiamo dire molte volte che il tempo dei miracoli è finito eppure, telefonate come questa mostrano che spesso non ci accorgiamo che siamo proprio noi, con le nostre piccole scelte, a compiere cose eccezionali.

    Il primo messaggio di Maruja ad Amelia:

    Buenas noches señora Amelia como está? Le escribo para agradecerle inmensamente por el gran regalo que me ha hecho cuando acabé la escuela muchísimas gracias ahora lo utilizo y es mi compañera de trabajo en casa miles de gracias!!!

    CAAP è un'associazione di Zanè che da oltre 30 anni sostiene dei progetti di adozione a distanza in alcuni Paesi dell'America Latina. Negli ultimi tre anni ad essi si è affiancato un nuovo impegno in Africa: il sostegno ad una scuola d'infanzia della periferia di Gulu, una città dell'Uganda.
    In questo progetto non abbiamo ancora avviato delle adozioni a distanza perché è ancora in fase di definizione, così abbiamo preferito procedere con delle donazioni a favore delle attività svolte dalla scuola.

    Il nostro progetto in Uganda

    Alla nostra referente che tiene i contatti con questa realtà, Anna, giungono regolarmente delle notizie da Gulu e queste sono le ultime che ci sono arrivate: in Uganda il virus sta colpendo meno che da noi, ma data la scarsa possibilità di cure il governo ha imposto pesanti restrizioni fin dalla scorsa primavera. Anche la scuola dell'infanzia che sosteniamo è chiusa da mesi, con relativi contraccolpi sul lavoro delle maestre oltre che sull'educazione dei bambini. A causa del blocco degli spostamenti, le famiglie stanno riscontrando una generale difficoltà a reperire generi alimentari e un sostanzioso aumento dei prezzi. Infatti il cibo si acquista alle bancarelle del mercato, e se queste non vengono rifornite, i prodotti scarseggiano.

    In primavera abbiamo inviato un aiuto che è servito a pagare gli arretrati di stipendio alle maestre e a distribuire un kit base di riso e fagioli alle famiglie dei bambini. Ora la maggior parte delle scuole è ancora chiusa, nonostante l'anno scolastico si concluda normalmente a dicembre. 

    E allora che cosa si è inventata la maestra Paska, direttrice della scuola? Con l'aiuto delle figlie, prepara macedonie e succhi di frutta da vendere in paese, di negozio in negozio. Certo sono consapevoli del rischio dell'incontrare tante persone, ma quando la fame si fa sentire, i creativi si rimboccano le maniche.



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