Una lettera di un nostro amico con le ultime notizie dall'Ecuador

Cari amici e amiche, 

ieri si è svolto il ballottaggio delle elezioni presidenziali ecuadoriane. Ha vinto Guillermo Lasso, titolare della seconda banca più grande dell’Ecuador. 

Noi avevamo la speranza che vincesse il candidato che proponeva una miglior distribuzione della ricchezza nazionale, condizione indispensabile per mantenere la pace sociale. Ci aspettiamo invece una maggior concentrazione della ricchezza in poche mani, la privatizzazione di vari beni e servizi dello stato, il licenziamento di molti lavoratori, lo sfruttamento delle risorse naturali senza criteri ambientali, un’adesione incondizionata alle politiche degli Stati Uniti verso l’America Latina, l’abbandono dei poveri, la liquidazione delle cooperative più piccole…
Come GSFEPP  (Grupo Social Fondo Equatoriano Popolorum Progressio) rinnoviamo la nostra volontà di servire le comunità più povere delle campagne e dei quartieri emarginati delle grandi città. Staremo al fianco degli indigeni, dei campesinos e degli emigranti con i nostri servizi per la formazione professionale, l’organizzazione delle comunità, l’aumento della produzione e della produttività, la generazione di nuovi posti di lavoro specialmente per i giovani e le donne, la commercializzazione comunitaria, la dotazione di acqua potabile, i servizi finanziari alle cooperative, la protezione della natura.

Il processo per arrivare a un maggior livello di sviluppo equo, inclusivo e sostenibile sarà un po’ più lento e più difficile, ma la nostra gente è capace di soffrire e lottare, quindi arriveremo alla meta di costruire un Ecuador bello, giusto e pacifico.

Saluti cordiali
Bepi

Ecuador, Bepi Tonello (Collabora con Fundaciòn Tierra Nueva)

Con il Commercio Equo e Solidale lo puoi fare, e siamo vicino a te!

Vorresti contribuire alla salvaguardia del clima, ma non sai come fare? Entra nella nostra bottega del Commercio Equo e Solidale!

Il Commercio Equo è nato per garantire scambi commerciali basati sulla giustizia sociale tra chi acquista e chi produce. L'equità sociale è strettamente collegata all'utilizzo di sistemi di coltivazione rispettosi dell'ambiente. Infatti, chi coltiva con metodi biologici limitando l'uso di prodotti chimici guadagna in salute e nella preservazione del proprio territorio; allo stesso modo il consumatore riceve prodotti più sani.

Ad esempio, nella nostra bottega trovi anacardi, caffè e cocco provenienti dalla cooperativa “Elements” del Kerala (India). Le foreste del Kerala sono state dichiarate patrimonio dell’umanità dall’Unesco grazie all’incredibile patrimonio di biodiversità sia vegetale che animale. La biodiversità è una tessera fondamentale nella preservazione globale del clima. La cooperativa è composta da piccole fattorie, che coltivano 60-70 prodotti diversi, di cui 12-13 per l’esportazione (soprattutto anacardi, caffè e spezie tropicali) mentre il resto viene conservato per il mercato locale e il consumo familiare.

Il commercio equo garantisce ai coltivatori un prezzo minimo stabile, contrariamente alle variazioni del prezzo di mercato, e questo permette di mantenere nel tempo tutte le varietà coltivate, anziché concentrarsi su quelle più redditizie del momento. In aggiunta, ai contadini che scelgono di utilizzare tecniche biologiche viene assegnato un bonus di prezzo aggiuntivo; di conseguenza quasi il 60% degli iscritti ha la certificazione biologica.
L'agricoltura biologica da un lato favorisce la biodiversità, in quanto non distrugge insetti e altre specie animali e, a sua volta, la biodiversità favorisce l'agricoltura biologica perché le diverse specie sono coltivate assieme e mantengono il loro equilibrio.

Nella foresta vivono anche tigri ed elefanti, potenzialmente pericolose per i raccolti, ecco perché una parte del bonus ecologico viene utilizzato per la costruzione di recinti elettrificati, alimentati da pannelli fotovoltaici: l'obiettivo è quello di rendere possibile la convivenza e preservare la anche biodiversità animale.
Quindi, cosa aspetti? Per dare il tuo contributo all’ambiente ti aspettiamo nella nostra bottega o in una delle altre in provincia di Vicenza della Cooperativa Unicomondo!

Orari Commercio Equo e Solidale di Zanè

Sabato 16:00 – 19:00
Domenica 09:00 – 12:00

Lettera dal presidente dell'associazione Caap

Carissimi Padrini e Madrine,

non mi è facile scrivere una lettera di augurio inerente la solennità della Pasqua, festa della resurrezione e della vita.
Il periodo triste che stiamo attraversando non aiuta né stimola gioia e serenità in noi: ci martellano in testa piuttosto i numeri molto alti dei morti che ogni sera ci incollano alla TV… 430...501...480... tutte persone care che noi umanità ferita non abbiamo potuto accompagnare nel loro ultimo tratto di vita. Triste, molto triste! Sono situazioni che scavano dentro noi sensi di angoscia, di impotenza e di fragilità, lasciandoci sgomenti, a volte increduli.

Purtroppo anche le notizie che ci arrivano dai nostri Progetti in Brasile, Ecuador e Perù non sono positivi, anzi ci mostrano come ancora una volta i poveri stiano pagando il prezzo più alto in questa pandemia, costretti, per la loro condizione economica, a continuare i piccoli lavori precari di sempre "condannati" ad essere esposti a contaminarsi facilmente con questo virus e a contaminare di conseguenza a loro volta.

Tutti i nostri referenti parlano di una crescita dei poveri, soprattutto nelle zone urbane dove é aumentato il numero di persone che vivono notte e giorno in strada chiedendo qualcosa da mangiare. La situazione e molto peggiorata in quest'anno difficile: le nostre scuole sono diventate centri di assistenza famigliare, ormai non solo per le famiglie dei bambini che frequentavano, come avveniva all'inizio, ma si sono allargate a portare aiuto a tutte la comunità attorno e ci ringraziano molto per i contributi che inviamo. Nel concreto sono le vostre offerte cari Padrini che diventando in questo periodo, generi di prima necessità contribuiscono a sostenere molte famiglie ridotte allo stremo per la mancanza del lavoro e l'insufficiente assistenza pubblica.

Noi come Associazione ci stiamo impegnando parecchio in un rinnovamento strutturale al nostro interno, anche coinvolgendo i Progetti per darvi più notizie e facendovi più partecipi sulle varie attività svolte sia da noi che dai progetti con cui collaboriamo.

Come già vi aggiornavo nel giornalino che avete ricevuto per Natale, abbiamo predisposto un'applicazione che potete scaricare sul vostro cellulare sulla quale potete vedere, quasi tutti, la foto del vostro figlioccio, i versamenti fatti e le news principali della nostra associazione. Inoltre è ormai pienamente operativo e costantemente aggiornato il nostro sito internet dove potete trovare tutte le informazioni relative alla nostra associazione, tutte le attività e progetti seguiti e una ricca pagina di informazioni dall'Italia e dal Mondo sempre aggiornata. Infine, altro impegno appena concluso è stato la creazione di una nostra pagina Facebook: è un modo attuale per sponsorizzare, informare e divulgare a persone sempre nuove tutto quello che stiamo portando avanti come associazione con grande impegno, serietà e determinazione.

Stiamo facendo tutto questo per cercare di allargare il numero di persone che ci sostengono nei Progetti, bisogno ce n'è tanto e questi sono anni difficili anche per noi, e per questo chiedo a quanti tra voi è pratico nell'uso dei social e di internet, di poter aiutarci a divulgare le nostre attività e a farci conoscere alle vostre "amicizie".

In molti possiamo fare grandi cose, non lasciamoci distruggere da questa pandemia, uniamoci!

A nome di tutti i volontari dell'Associazione CAAP vi ringrazio per tutto quanto fate e continuerete a fare assieme a noi e auguro buona e Senta Pasqua di resurrezione a tutti Voi.

Con simpatia,
Luciano Sella
(presidente associazione Caap)

Un piccolo gesto per aiutarci è mettere "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook e condividerla con i tuoi amici!

Il progetto "Taller Maria Auxiliadora" è arrivato al termine del sesto ciclo di formazione

Il 2 marzo come Associazione abbiamo incontrato Angelo e Patrizia, responsabili del progetto che sosteniamo in Perù. È stato un momento di confronto che ci ha permesso di fare il punto sulla situazione di questo progetto.

Com'è la situazione economica e sociale in Perù?

In oltre 25 anni di vita in Perù abbiamo visto migliorare la situazione generale, ma il Paese rimane segnato da forti disuguaglianze e corruzione; la capitale Lima (10 milioni di abitanti) rimane la meta principale di ricerca di opportunità, anche per le persone dei monti dalla Sierra, dove ci troviamo noi.

In cosa consiste il progetto, che l'Associazione CAAP sostiene dal 2000?

Il progetto fa parte delle missioni dell'Operazione Mato Grosso. Si tratta di una casa per ragazze adolescenti, che offre la formazione scolastica secondaria affiancata da un laboratorio di cucito e ricamo. Le ragazze provengono da famiglie in situazioni di povertà o disagio, vivono insieme in comunità e ricevono un’educazione anche in termini di valori umani e cristiani.
Rimangono per i cinque anni della scuola secondaria e le adozioni a distanza dei padrini dell’Associazione CAAP coprono parte delle spese. Quest’anno terminerà il sesto ciclo di formazione e l’aiuto dei padrini e delle madrine verrà utilizzato per regalare a ogni ragazza una macchina da cucire per facilitarne l’autonomia economica.

Che riscontri avete sui risultati di questo percorso?

Non è raro che veniamo contattati dalle nostre ragazze ora adulte e con famiglia. Constatiamo in queste occasioni che la formazione professionale e umana ricevuta le ha aiutate ad inserirsi nel mondo del lavoro, non necessariamente nel settore tessile. Per noi è una gioia vederle ricordare con nostalgia l'esperienza passata con noi.

Come ve la siete cavata con le restrizioni per il Covid?

Anche il Perù, per cercare di affrontare la pandemia, ha imposto restrizioni e chiuso le scuole. Fortunatamente, dopo un primo periodo di attività a distanza siamo riusciti gradualmente a riaprire la casa a piccoli gruppi di 7/8 ragazze a turni di 30 giorni, evitando così tutti gli spostamenti e diminuendo le occasioni di contagio.

Cosa avete in programma per il vostro prossimo rientro in Perù?

Ora ci aspettano nuove sfide, tra cui un nuovo progetto nella zona di Pomallucay, fermo restando che le ragazze di Tinti saranno seguite fino al termine dell’anno scolastico e poi lasciate partire, sempre con la loro macchina da cucire!

Dice il proverbio "Dai un pesce ad un uomo e lo sfamerai per un giorno, insegnagli a pescare e lo sfamerai per tutta la vita". D'accordo, ma non è così semplice!
Spesso i coltivatori che necessitano di vendere le proprie merci non hanno facile accesso al mercato, per diversi motivi:

Accade quindi che il produttore sia costretto a fare riferimento ad un intermediario e sottostare alle sue regole, senza possibilità di contrattare prezzo e condizioni a suo vantaggio. I prezzi corrisposti oscillano in base alla situazione del mercato e si rivelano di molto inferiori a quanto necessario per garantire i fabbisogni di base dei produttori e delle loro famiglie. I coltivatori si ritrovano quindi vincolati a situazioni di povertà, che posso portare alla vendita dei terreni e la migrazione verso le città, fino allo sfruttamento come braccianti e al lavoro minorile.

Commercio Equo e Solidale: pari dignità tra produttori e consumatori

Il Commercio Equo e Solidale agisce su questi meccanismi, inserendosi come filiera di importazione diretta dai coltivatori, concordando un prezzo che riconosca il giusto valore del lavoro e sia sufficiente a coprire le necessità dei produttori, oltre a prevedere un contributo solidale per promuovere il loro sviluppo tramite i piccoli investimenti necessari. I coltivatori vengono organizzati in associazioni o cooperative locali, a cui viene assicurata la copertura delle necessità di base, quali entrate stabili, accesso a servizi di credito, educazione, assistenza medica, formazione tecnica.

Esempio tipico è la cooperativa El Guabo in Equador, nata nel 1987 quando un gruppo iniziale di 14 piccoli coltivatori di banane decise di riunirsi in associazione ed esportare i propri frutti tramite la rete del Commercio Equo e Solidale. El Guabo ora è composta da produttori di tutte le province del Paese, a cui garantisce un prezzo equo e concordato, supporto tecnico, logistico, scolastico e medico. Li guida inoltre nella riduzione dell'impatto ambientale in conformità alle richieste della certificazione biologica e aiuta le diverse comunità a realizzare progetti con valenza sociale come, ad esempio, scuole dell'infanzia per i figli dei coltivatori.
El Guabo assicura così ai consumatori una filiera trasparente, tracciabile, una coltivazione biologica e frutta di qualità.

Nella Bottega del Mondo CAAP di Zanè, parte della Cooperativa Unicomondo, trovi ogni due settimane le banane eque e solidali. Passa a provarle!

Per saperne di più:
https://www.altromercato.it/it_it/ctmagrofair/

Come Associazione C.A.A.P. sosteniamo le attività di alcuni centri educativi in America Latina attraverso dei progetti di Adozione a Distanza.
Siamo praticamente in costante contatto con loro e questo ci permette di conoscere in tempo reale quello che stanno vivendo. Come tutti possiamo immaginare, l’ultimo anno è stato particolarmente duro: in situazioni già precarie si è abbattuta una pandemia che ancora oggi non accenna a mollare la presa.

Ecco la testimonianza di due responsabili del Centro di Formazione di Limoeiro, con cui collaboriamo ormai da molti anni:

Limoeiro: Il Centro di Formazione Padre Luigi Cecchin durante la pandemia. Notizie dai responsabili

«Il nostro istituto, da sempre a sostegno dei poveri e gli ultimi, anche in questo contesto si è presentato con varie iniziative a sostegno dei bambini, famiglie bisognose e contadini senza terra.
I primi ad essere coinvolti sono stati i bambini che durante la chiusura delle scuole per le vacanze estive sono stati accolti al Centro in una specie di colonia estiva garantendo così due pasti giornalieri a tutti i ragazzi e sottraendo questo impegno alle famiglie in difficoltà; questo è stato possibile anche con il coinvolgimento e la collaborazione dei vari gruppi di animazione giovanile cittadini.

Il 3 febbraio 2020 con l’inizio dell’anno scolastico anche l’Istituto ha ripreso le attività ordinarie, ma tutto è durato fino al 18 marzo, quando le autorità a causa della pandemia hanno dovuto chiudere scuole e attività.
L’Istituto a fronte di questa nuova realtà ha dovuto trovare subito risposte alternative per continuare il suo servizio di assistenza alle famiglie più bisognose. La prima risposta a questa emergenza è stata la consegna a queste famiglie di pacchi con generi di prima necessità, ripetuta poi ogni 15 giorni; un modo, questo, che permetteva anche di andare a visitare le famiglie, sentire i problemi e dare informazioni. Doveroso dire che la popolazione di Limoeiro in questo contesto è stata molto generosa e ci ha sempre sostenuto.
Come educatori non ci siamo persi d’animo e, nonostante la pandemia, abbiamo svolto attività di formazione per rinnovare il nostro spirito di comunità, elaborare nuove capacità educative e sviluppare, dove era possibile, attività da svolgere a distanza con bambini, adolescenti e famiglie.

Nel 2020 è ricorso anche l’anniversario della nascita del Centro; infatti era il 1970 quando Padre Luigi Cecchin mise le basi al Centro di Formazione dei Minori. Ora, dopo cinquant’anni, è diventato Istituto Padre Luigi Cecchin: non abbiamo potuto fare festeggiamenti e celebrazioni pubbliche, ma questo non ha offuscato la luce che questa nostra struttura rappresenta per tutta Limoeiro.
Questa situazione di pandemia ha messo tutto il Brasile in una situazione economica molto difficile; l’indice di povertà estrema tra le persone è diventato ancora più palpabile.
Le disuguaglianze sociali si sono vistosamente accentuate e questo fatto purtroppo è accettato non solo dai ricchi, ma anche da tutte le altre categorie sociali e - con rassegnazione - anche dalle più povere, dove il Covid 19 fa più vittime. In molte di queste situazioni famigliari infatti, il distanziamento sociale e l’igiene di base sono impossibili da sostenere.
Dobbiamo ammettere che, nonostante tutti gli sforzi fatti, molte famiglie ora si ritrovano senza l’essenziale: la maggior parte dei bambini seguiti dal Centro purtroppo proviene proprio da queste situazioni e non si vedono garantiti i servizi fondamentali come la salute, l’istruzione e la sicurezza e questo li rende ancora più vulnerabili.»

Per saperne di più:
https://iplclimoeiro.wordpress.com/

Ana Patricia e Sonia Oliveira (responsabili settore adozioni)

Mi chiamo Luciano e sono il Presidente dell’Associazione CAAP che si occupa principalmente di Adozioni a Distanza, ma che cura anche la bottega con i prodotti del commercio equo-solidale che si trova nel Centro Parrocchiale di Zanè. In queste righe proverò a raccontarvi perché la vendita di questi prodotti sia per me un’importante priorità.

Innanzitutto un po' di Storia

Siamo stati i primi nell'Alto Vicentino a provare e proporre il commercio equo e solidale, dopo essere entrati in contatto con alcuni responsabili della cooperativa “La Tortuga” di Padova.

Sicuramente non eravamo degli esperti, ma questa proposta di vendita di prodotti fatti dai contadini poveri del Sud del Mondo si abbinava molto bene ai nostri progetti di bambini adottati a distanza, molte volte proprio figli di poveri contadini sfruttati da ricchi proprietari terrieri del posto.
Ci incuriosiva molto questo innovativo metodo di distribuzione e vendita di prodotti, soprattutto per come era impostato il trattamento economico che questi contadini ricevevano: non solo non venivano sfruttati, ma ricevevano per i loro prodotti molto di più rispetto alla filiera tradizionale. Inoltre avevano l'opportunità di differenziare la coltivazione dei prodotti non operando più in un regime di monocultura, ma potendo coltivare anche prodotti che servivano a garantire la sussistenza delle loro famiglie. Inoltre, i coordinatori del progetto erano consapevoli che il raccolto poteva andare male per mille motivi e che i pochi mezzi che i contadini possedevano non garantivano sempre un raccolto abbondante, per cui era stato introdotto un sistema di prestito solidale per l‘acquisto di nuove sementi per la nuova produzione. Questo meccanismo evitava che i contadini si indebitassero e, non potendo restituire il debito, perdessero le loro terre, andando così ad ingrossare le fila delle persone che vivono nelle periferie delle città.

Molti anni sono passati ormai dall'inizio di questo movimento che nel tempo si è evoluto in cooperative presenti ormai sia nei Paesi in via di sviluppo che qui da noi. Tuttavia i principi di base sono rimasti gli stessi e sono stati creati dei marchi di garanzia che certificano che questi prodotti sono stati coltivati con metodi biologici e senza sistemi di sfruttamento umano e del territorio.

La Mia Colazione

Tornando alle mie priorità concrete, vorrei parlarvi della mia colazione. È molto semplice: tè con i biscotti. A prima vista niente di strano o eccezionale, ma per me diventa qualcosa di importante che mi rasserena ogni mattina.

La colazione di solito è la prima cosa che facciamo all'inizio della giornata, e cosa c'è di più bello che farla con dei prodotti buoni? I biscotti con le gocce di cioccolato per me sono i migliori e mi piace inzupparli nel tè al bergamotto perché aumenta il loro sapore. Questa mia semplice azione diventa importante perché genera sicurezza, stabilità e benessere a cooperative formate da famiglie contadine che vivono in Paesi in via di sviluppo: persone che altrimenti si troverebbero in difficoltà e spinte dal sistema verso lo sfruttamento.

Per me, questo modo di fare colazione è diventato un buon modo per iniziare la giornata dove si intrecciano la bontà dei prodotti con la solidarietà sia verso altri esseri umani che verso la natura, in questo modo tutelata e preservata.

Buona colazione con i prodotti del commercio equo a tutti!

Luciano Sella

Come Associazione CAAP sosteniamo, attraverso le Adozioni a Distanza, le attività di alcune realtà presenti nei Paesi del Sud del Mondo. Crediamo che il collegamento diretto con loro sia il modo migliore per comprendere l’importanza del nostro impegno.

Ecco perché abbiamo chiesto ad alcuni di loro di scrivere le loro testimonianze. La prima - che trovate in questo articolo - è di Cesare, volontario italiano presso la "Fundacion Tierra Nueva". Con questa Fondazione collaboriamo per il sostegno di due asili nido e di un centro per disabili.

La testimonianza di Cesare

«Buongiorno,
mi chiamo Cesare e mi è stato chiesto di sintetizzare la mia esperienza in Ecuador, ci proverò.
Il mio primo incontro con l'Ecuador risale alla fine del 2002 quando ho passato a Quito 6 mesi come volontario presso "Fundacion Tierra Nueva". In quel periodo ho conosciuto quella che poi è diventata mia moglie e che faceva l’assistente sociale per la Fondazione. Si chiama Rosa ed abbiamo vissuto i seguenti 13 anni qui in Italia.

A fine 2015 abbiamo deciso, per vari motivi, di rientrare in Ecuador. L'inizio è stato entusiasmante e carico di ottima energia: il Paese che abbiamo trovato non corrispondeva a quello lasciato qualche anno prima. Tutto era migliorato sia a livello economico che sociale. In questo contesto ci siamo nuovamente riavvicinati a "Fundacion Tierra Nueva" che nel frattempo era enormemente cresciuta, con l'inaugurazione dell'ospedale ed il fiorire di nuovi progetti per la popolazione del sud di Quito (che è la zona più povera della città). Rosa è diventata l'assistente sociale del personale (circa 600 dipendenti), lavorando nell'ufficio delle risorse umane dove quotidianamente si trovava a risolvere i problemi di molti colleghi che vivevano disgrazie familiari ( violenza domestica, alcolismo, mancanza di soldi ecc. ) o ad organizzare eventi ludici o laboratori e corsi formativi per gli stessi. La Fondazione ha sempre cercato di assumere personale dalle scarse possibilità economiche o con problematiche sociali, proprio per dar loro la possibilità di un impiego che altrove non avrebbero trovato. Questo ovviamente fa scaturire una serie di difficoltà poi nella gestione giornaliera dei dipendenti. Chiaramente si sta parlando di ruoli che non richiedano una professionalità comprovata, come medici ed infermieri, ma di tutto il resto del personale (gli addetti alle pulizie, i portantini, gli impiegati amministrativi…). Io ho iniziato a collaborare con il progetto che Tierra Nueva ha con CAAP nella traduzione delle comunicazioni fra le due realtà. Questo mi ha consentito di entrare a diretto contatto con i bisogni delle varie realtà tra i più poveri dell'Ecuador.

Nel 2017 è iniziato un nuovo declino, rapido e devastante, dell'intero Paese dopo le elezioni presidenziali. È difficile capire come sia stato possibile in così poco tempo devastare un Paese ma così è stato. Con l'arrivo della pandemia dovuta al Covid-19 è iniziato poi un terribile meccanismo di corruzione a livelli esagerati e lampanti con sovrapprezzi del 105% sulle forniture mediche. La scusa del virus ha innescato una serie di vendite degli ultimi beni pubblici; gli ospedali pubblici non ricevono più i finanziamenti pubblici, così come le amministrazioni locali. Questa situazione ha letteralmente paralizzato l'Ecuador. Anche "Fundacion Tierra Nueva" ha risentito di questa situazione avendo dei convegni con lo Stato per varie prestazioni mediche e per i progetti con i ragazzi disabili. La Fondazione ha dovuto ridimensionare le attività e molte addirittura sospenderle per mancanza di fondi: alcuni progetti sono cessati ed altri funzionano a metà grazie al telelavoro. Tutto questo ha creato instabilità economica in moltissime famiglie. Sono aumentate moltissimo la delinquenza e la violenza nei quartieri. Il morale di troppe persone è a terra ed il disinteresse per il futuro è ormai tangibile. Ognuno pensa per sé, si è persa quell'armonia collettiva che 5 anni fa avevo trovato. La povertà è l'unica certezza per moltissime persone ed aumenta giorno dopo giorno.

Purtroppo a fine novembre 2020, per motivi relativi alla situazione del Paese e ad altri di carattere personale, abbiamo dovuto tornare qui in Italia. Ma i miei occhi e il mio cuore sono sempre rivolti a quel bellissimo e purtroppo bistrattato paese che si chiama Ecuador.»





Quest'anno l'associazione CAAP Onlus ha deciso di vestirsi di nuovo!
Oltre ad un nuovo logo e ad un sito completamente rinnovato, abbiamo creato un'applicazione per smartphone che semplifica la comunicazione tra voi e il vostro progetto.

L'applicazione è disponibile a tutti per le sezioni NEWS e PROGETTI mentre, per accedere ai dati relativi alla propria adozione (BAMBINI E VERSAMENTI), è necessario richiedere le credenziali di accesso mandando una mail a caaponlus@gmail.com comunicando il nominativo con cui è registrata la vostra adozione a distanza.
Al momento sono visualizzabili le notizie dei bambini solo di alcuni progetti.

Per saperne di più consulta l'opuscolo/guida disponibile qui.

L'applicazione è disponibile per il sistema Android, la versione per IOS sarà rilasciata da marzo 2021.

Carissimo Padrino-Madrina, ti raggiungo con questa lettera in prossimità del Natale per assicurarti che anche in questo difficile periodo di pandemia noi dell'Associazione CAAP non ci siamo fermati, anzi ci siamo impegnati per migliorare la nostra Associazione, cercando di rimodernare il nostro modo di comunicare con voi, con i nostri progetti e per trovare nuovi modi per promuovere le nostre iniziative.

Questa pandemia ci ha bloccati in parecchie attività: bancarelle, manifestazioni e incontri sono iniziative che in questo periodo – ormai da lunghi mesi – non è possibile effettuare. Così ci siamo confrontati tra di noi e abbiamo deciso di rendere questo periodo di pandemia un'occasione di miglioramento, infatti il nostro impegno verso i Bambini e la promozione delle Adozioni a distanza continua, i contatti con i Progetti non sono mai mancati e questo ci sprona a continuare, migliorandoci giorno per giorno.

Siamo tutti consapevoli che il mondo della comunicazione stia velocemente cambiando: le distanze in questo contesto si sono molto ridotte e la tecnologia ha dato un grosso contributo in questi ultimi anni infatti, dalla lettera cartacea siamo passati velocemente alla mail ed ora con i messaggi dal telefonino si riescono a contattare in un attimo persone che si trovano anche nelle diverse parti del Mondo.

Riflettendo su questi aspetti ci siamo sentiti spronati a valorizzare l'esperienza lavorativa di alcuni di noi volontari per usare questa tecnologia a favore dei nostri bambini adottati a distanza, sia migliorando la comunicazione con i Progetti che apportando novità importanti nel rapporto tra noi Associazione e voi Padrini e Madrine che siete il nostro motore principale.

Come prima cosa abbiamo completamente rinnovato il nostro Sito, modernizzandolo in molte sue parti a partire dalla scelta di un nuovo Logo e migliorandone la grafica e la trattazione degli argomenti.
È nostra intenzione inserirvi periodicamente notizie dai progetti, con foto e riflessioni relative ad argomenti di cui noi non siamo sempre al corrente. Auspichiamo che questo possa diventare un canale informativo non solo per molti di voi, ma anche per altre persone.

Altra novità, non meno importante, è quella di aver ultimato un'Applicazione per gli smartphone dove, una volta entrati nel vostro profilo, troverete la foto del vostro figlioccio e - dove possibile - anche della sua famiglia e abitazione, notizie che prima ricevevate solo sulla prima scheda cartacea. Inoltre potrete vedere la mappa dove si trova il Progetto e la possibilità anche di osservare dove si trovano tutti gli altri progetti seguiti dall'associazione. Infine ci saranno indicati anche tutti i vostri versamenti così potrete sempre tenerli sotto controllo e avrete la possibilità di stamparli per la ricevuta fiscale.

Come potete capire tutte queste innovazioni hanno impegnato molte energie di alcuni di noi, ma per non renderle fini a se stesse serviva qualcuno che se ne prendesse carico così, nel frattempo, abbiamo anche istituito un gruppo che seguirà specificatamente questo ambito per seguire e aggiornare la comunicazione.

È una sfida iniziata in queste settimane che speriamo di vincere assieme a voi e, con il desiderio di continuare ancora assieme questa avventura.

A nome di tutti i volontari dell'Associazione CAAP Onlus vi faccio i migliori auguri per queste festività natalizie, non dimenticando che Natale è la festa del dono e tutti siamo chiamati a vivere questo profondo significato, non dimenticandoci che il più dono più bello, quello della Buona Novella, l'abbiamo ricevuto noi da Lui con la sua presenza in mezzo noi.

Luciano Sella

Buon Natale da tutta l’Associazione C.A.A.P. Onlus

Associazione Centro Attivo Aiuto al Prossimo (C.A.A.P.) ONLUS
© 2020 Associazione Centro Attivo Aiuto al Prossimo (C.A.A.P.) ONLUS, sede in Via Roma 56, Zanè (36010), VI, Italia. 
Codice Fiscale: 02236110249. Mail: caaponlus@gmail.com